
Si presenta come un ragazzo qualsiasi: maglietta, jeans e giubbotto. Un teenager disinvolto dal carattere socievole e spensierato. Eppure il suo metro e novanta e il suo fisico atletico possono destare perplessità. Luca Miracoli è proprio così, proprio come appare. Genovese di nascita ma ormai da tre anni ‘adottato’ dalla mondanità bresciana (un anno fa abitava a Montirone, ora vive a Desenzano), alla prima impressione, Luca, 22 anni a breve, attaccante della Feralpi Salò, realtà calcistica che si identifica come una delle migliori Scuole Calcio della provincia di Brescia, può sembrare come tutti gli altri. In realtà, dietro, si nasconde una persona umile e motivata al tempo stesso, matura e con degli obiettivi ben precisi, con una mentalità aperta e lungimirante, capace di impressionare la dirigenza verdeblu (i colori della sua squadra) tanto da essere confermato, per la seconda stagione consecutiva, nella formazione titolare agli ordini di mister Giuseppe Scienza. E come molte storie, anche quella di Luca comincia dalla sua città natale..
Quando hai iniziato a giocare a calcio ed hai capito che quella sarebbe stata la tua vera vocazione? Vuoi essere un giocatore di football? Poi ecco le abilità che devi possedere. È importante avere la tecnica giusta quando si gioca a calcio. Questi includono il controllo della palla e il controllo del corpo. L’intelligenza di gioco è altrettanto importante quando si gioca il gioco. A volte si può affrontare dolori articolari e cartilagini quando si gioca a calcio. In questi casi controllare questa directory.
Ho cominciato dalle giovanili del Genoa, sin quando avevo 6-7 anni, ovvero dalle elementari. Ma già prima, intorno ai 5 anni avevo il sogno di diventare un giocatore di calcio. Mi ricordo che quando le maestre mi chiesero cosa mi sarebbe piaciuto fare da adulto, non risposi come altri professioni del tipo l’”astronauta”, lo “scienziato”. Sin da subito, il mio sogno era quello di diventare un grande calciatore.
E la tua famiglia come ha preso questa tua decisione che, stando ai fatti, si è rivelata vincente?
Quello di diventare un calciatore a livello professionistico era
anche un sogno di mio padre (Luigi) che è sempre stato un grandissimo
appassionato di calcio e che quindi, quando ero un bambino, mi ha
trasmesso l’amore e la passione verso questo splendido sport. Perciò,
non mi è mai mancato l’appoggio da parte della mia famiglia,
considerando poi anche al mio futuro post-calciatore.
Cioè?
Cioè, si è pensato che, alla fine della mia carriera sportiva (e
spero che questa sia il più lunga e duratura possibile), possa avere
altre chance di trovare una seconda strada nel mondo del lavoro. Questo è
il motivo principale del perché non ho mai mollato la scuola e mai
abbandonerò gli studi universitari.
Ecco, parliamo proprio del tuo percorso formativo: come riesci a coniugare sport a livello agonistico ed istruzione scolastica?
È molto difficile, anche perché tra un allenamento e l’altro e con
tutte le partite di campionato da disputare, non rimane molto tempo da
dedicare allo studio. Però, sono sempre riuscito a coniugare al meglio
lo sport, inteso come lavoro, e la scuola, ben conscio che avere anche
una cultura ed un certo tipo d’istruzione sia fondamentale non solo per
la mia carriera calcistica, ma anche per il futuro della mia vita. Agli
inizi, quando ero alle elementari o alle scuole medie, questo non si
presentava ancora come un problema, anche perché allora guardavo al
calcio più come un divertimento piuttosto che ad un vero e proprio
lavoro. Successivamente, alle superiori (frequentando il Liceo classico)
e poi con l’Università (a Genova, presso la facoltà di Economia e
commercio), le cose sono cambiate e per me il calcio è diventato un
impegno primario. La mia istruzione è dovuta scendere di un gradino. Ma,
ribadisco, voglio laurearmi. E non ho intenzione di fermarmi prima.
Il passaggio alla Feralpi Salò è stata una tua scelta oppure ti è stata consigliata?
Entrambe le cose. Sono in comproprietà tra il Genoa (Serie A) e il
Varese (Serie B). Dopo aver giocato una stagione anche nella formazione
Primavera della Valenzana (società piemontese della provincia di
Alessandria), la Feralpi Salò mi è stata indicata come una squadra con
grandi ambizioni, dove avrei avuto la possibilità di crescere
calcisticamente, potendo, dunque, esordire a neanche 20 anni (stagione
2011/2012) come calciatore professionista in una vetrina di notevole
lustro qual è il campionato di Lega Pro. Una scelta che, anche prima di
sentire suggerimenti o consigli a riguardo, tenevo in seria
considerazione e che si è poi rivelata azzeccata. Sono contentissimo di
essere entrato a far parte di una società, costruita su una base di un
ambiente giovane e promettente, che ha dimostrato di avere fiducia in
me. Mai avrei pensato, a questo punto della mia carriera, di trovarmi in
una squadra che si trova ad un passo dal poter disputare i play-off,
meritandosi magari anche un posto come “outsider” nel Campionato Cadetto
(ovvero, in Serie B) del prossimo anno.
Concentriamoci sulla stagione che stai vivendo quest’anno. Se
la Feralpi Salò sta compiendo dei veri e propri “miracoli”, il merito è
anche tuo…
Certamente! Dopo una prima stagione trascorsa qui a Salò, a parer
mio, un po’ deludente sotto il profilo realizzativo, quest’anno, anche
grazie alla supervisione ed alla guida di mister Scienza, sto esprimendo
il mio miglior calcio, sia dal punto di vista dei gol fatti sin qui (22
partite disputate e già 11 gol realizzati!) sia per quanto riguarda la
crescita sul piano tattico e del gioco con i miei compagni.
Per concludere, quali suggerimenti daresti a coloro che
desiderano compiere i tuoi stessi passi, con lo scopo di raggiungere in
giovane età il professionismo nel mondo del calcio?
Direi che l’importanza di avere la giusta mentalità e la testa
improntata al futuro siano le qualità fondamentali da possedere e da
sviluppare nel corso degli anni della propria carriera calcistica. La
sola bravura nei piedi e il solo talento a volte non bastano. Non
bisogna, inoltre, mai pensare di essere arrivati al capolinea.
Spero un giorno di vederti in televisione, segnare con la
maglia del Genoa ed esultare sotto la Curva Nord dello stadio “L.
Ferraris”. Non è forse questo il tuo sogno nel cassetto?
Esatto! Farò di tutto perché questo mio desiderio si avveri al più
presto. Prima, però, devo inventarmi un’esultanza, visto che al momento
non ne ho una particolare!
Cosa aggiungere, dunque, di un ragazzo, poco più che ventenne, che fa della “testa” non solo il miglior colpo del suo repertorio, vista la prestanza fisica, ma anche una linea-guida per il suo futuro.